101 Cose Da Fare a Roma Almeno Una Volta Nella Vita by Ilaria Beltramme

101 Cose Da Fare a Roma Almeno Una Volta Nella Vita by Ilaria Beltramme

autore:Ilaria Beltramme [Beltramme, Ilaria]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Europe, Travel, Italy
ISBN: 9788854123182
Google: dFJZfaSRrl0C
Amazon: B0062ZBFUQ
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2010-09-07T22:00:00+00:00


Di mattina ci trovi un mercato alimentare all’aperto antico (e costoso); il pomeriggio, invece, è febbrile l’attività dei negozi; mentre, sul far della sera, un’usanza importata dal Nord ha ormai preso piede anche qui, all’ombra delle cupole della capitale.

L’ora dell’aperitivo, quello vero (che spesso si sostituisce al pasto serale), a Roma, infatti, non s’è mai celebrata. Forse perché a Settentrione quella pausetta alcolica, condita dagli stuzzichini gentilmente offerti dal bar, fa da preludio a una cena un po’ troppo anticipata per le abitudini dei cittadini dell’Urbe. Forse perché questo è uno di quei divertimenti che si svolge al chiuso di un locale, una condizione che i romani non sembrano conoscere così bene, visto che il clima consente spessissimo di trascorrere le serate (anche quelle invernali) per la strada.

Dovrebbe essere un fallimento proporre l’aperitivo a Roma. E invece è stato un successo. E Campo de’ Fiori ne è la prova provata. La piazza, verso il tramonto, si affolla di tantissimi ragazzi italiani e stranieri. I bar che prospettano sullo slargo cominciano a preparare gli stuzzichini per i clienti. Dopo poco, il rito ha inizio. Ognuno si rivolge al locale in cui si sente più a suo agio, anche se a farla da padrone è il Drunken Ship, pub americano simbolo della movida forestiera a Roma. Qui si riuniscono studenti delle università straniere e italiane, dei vari progetti Erasmus distribuiti nelle facoltà capitoline e normali turisti che vengono da queste parti per iniziare la serata con un aperitivo e poi proseguire nei club della città (a Testaccio e Trastevere soprattutto).

Il bar è accattivante e pieno di luci, la musica rigorosamente “a palla”, i bicchieri altrettanto rigorosamente di plastica, viste le nuove disposizioni di legge a tutela dell’ordine pubblico. Di tutt’altra clientela gode, invece, la Vineria Reggio, a mezzo metro dal Drunken Ship. Ai tavolini del suo dehors si siedono, infatti, altre generazioni, altre aspettative. Non è a una serata di follie che guardano i clienti della Vineria, ma alla qualità delle etichette proposte e al piacere di sorseggiare un ottimo bicchiere di vino in uno degli angoli più affascinanti della città. Le due clientele sembrerebbero nemiche, a un primo sguardo.

Ma la verità è che, durante la serata, il pubblico tende a unificarsi in un unica marea di persone che si stringono sotto il monumento a Giordano Bruno, i “grandi” a passeggiare, i più giovani a farsi le canne sui gradoni della statua. L’alcol, però, è causa spesso di episodi spiacevoli. Ed è questa un’altra faccia dell’aperitivo in Campo de’ Fiori che bisogna prendere in considerazione per non avere sorprese. Non è sempre sinonimo di spensieratezza e allegria quella bevuta di cocktail e birrette al tramonto, anzi, spesso si tramuta in un’occasione per dar sfogo alle mani. In quel momento l’aperitivo smette di essere la festa colorata e leggermente alticcia che uno normalmente si aspetta.

In quei momenti ti chiedi che c’entra a Roma un’usanza così aliena dai ritmi della città. E ti viene voglia di tornare indietro nel tempo. A quando l’Urbe era



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